Mi sono chiesto più volte se i sani principi di convivenza del genere umano siano dettati esclusivamente dalla religione (di qualunque tipo).
La risposta a questo quesito è sempre stata “NO”.
Eppure in molti dicono che solamente chi professa una religione può avere il dono della conoscenza delle regole comportamentali di vita.
Detto così sembra che se non professi una religione, non puoi vivere la vita in modo corretto, nei rapporti con te stesso e con gli altri.
Ed io che non mi reputo uomo di religione ? Non sono in grado di discernere il bene dal male ? Non sono in grado di vivere la mia vita nel rispetto di me stesso e degli altri ?
La verità è che, anche chi non crede in un Dio può vivere dignitosamente, non macchiandosi di fatti che, secondo un cliché predisposto da non so chi, appartengono alla categoria del “male”.
Aggiungo che, se religione significa fare del “bene”, pur non considerandomi uno “stinco di santo”, mi ritengo più religioso io, di taluni che vanno la domenica in chiesa a battersi il petto.
Vale di più una persona che aiuta la gente perché sente di farlo, non certo quella che lo fa perché la religione glielo impone.
La mia regola è: “Non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te”.
(Riflessione del 23/12/2005)