Cos’è che continua a sconvolgermi ? Perché non ho il controllo delle mie emozioni ?
C’è sempre quel chiodo che lacera la mia mente, un tarlo che ho accolto nei miei pensieri perché riesce a trasfondere i migliori turbamenti. Ma allora perché non vivere con distensione ? Perché affannarsi a ricercare l’alchimia di una profezia improbabile ?
Vorrei che tutto fosse dannatamente definito, inesorabilmente privato dal benché minimo lume di speranza. Invece capto flashback di miraggi, bagliori di immagini illusori che la mia ragione non riesce a sminuire. Tutte le mie passate esperienze, le mie maturazioni d’animo, le mie profonde riflessioni, le mie accanite convinzioni, non possono nulla davanti a questo malessere che aleggia ciclicamente e in modo ridondante nel mio intimo, cambiando di intensità a secondo di ciò che i miei sensi percepiscono giorno dopo giorno, in uno scorrere di avvenimenti che per certi versi arricchiscono il mio cuore, ma per altri lo scalfiscono in maniera lancinante. Mi rendo conto che devo soggiacere ad una realtà che dovrò lasciare libera di evolversi nel futuro, tenendomi pronto ad afferrare in qualsiasi momento ciò che di splendido si materializzerà a beneficio dei miei sensi.
Dove mi porterà questa mia attesa ? Non so proprio, che è proprio quello che rende appassionante la mia vita.