
Lei é arrivata.
Non bussa prima di entrare,
sa già di poterlo fare senza chiedere permesso.
Ci coglie distratti, indaffarati, rivolti verso altre attenzioni,
e non badiamo al suo arrivo, pur avendole riservato un posto sicuro.
Non servono convenevoli affinché lei possa prendere possesso del suo spazio,
e sa già cosa fare, mentre noi ci affrettiamo a completare le nostre operazioni quotidiane.
Adesso l’abbiamo addosso, sentiamo il suo fiato alitarci al collo.
Ci chiede qualcosa, in un linguaggio indefinito, ma accessibile e preciso.
Noi comprendiamo, e assecondandola, riponiamo ogni utensile al suo posto,
decretando la fine del giorno.
La Notte é benvenuta.