Che fortuna l’averti incontrata,
poter assaporare le delizie del tuo viso,
ogni sguardo, ogni pensiero, non scelti a caso,
ma saturi di profondi significati.
Come fai a far sì che si possa constatare,
senza ombre o titubanze,
che tu raffiguri la sublime visione della parola “donna”?
Ho scorto più di una volta i tuoi pensieri,
lucidi e congruenti,
come analisi di colti intenditori,
come ridondanze di logiche deduzioni.
Fai presto tu a minimizzare i tuoi valori,
ignara di quanto privilegiata
possa essere da qui la percezione.
Lascia quindi che siano gli altri
a vagliare le tue virtù,
a far tesoro delle tue azioni,
e a sentirsi appagati dalle tue fattezze.
Rimango strabiliato contro ogni tuo avviso,
ma credimi, creatura di questo mondo,
che non basterebbero dieci vite
a scovare da un qualunque anfratto del cosmo
un’altra che rassomigli a te.
Che fortuna,
l’averti incontrata!