“… alcuni cavalli erano impastoiati davanti alla locanda dove cavalieri senza macchia e senza paura sostavano per stordirsi di vino, procurandosi macchie sulle vesti mentre cercavano di dimenticare la loro paura…” (La piuma di G. Faletti)

Breve ma significativo contributo di un grande uomo, che con “La piuma” ha lasciato in eredità una lucida rappresentazione di ciò che muove la mente umana, trainata spesso da artifici illusori, ma in realtà depositaria, nel suo lato nascosto, di conclusioni e valori schietti e semplici. E da limpide visioni, come potrebbe essere proprio quella di una bianca piuma, derivano sbocci di soluzioni sorprendenti, in armonia con la natura e nel pieno rispetto del genere umano. É come poter vedere dal di fuori i paradossi della vita, in cui spesso rimaniamo invischiati, e che solo da postazioni privilegiate possono essere appurati nella loro crudicità. Il messaggio che una piuma bianca possa, durante il suo cammino aereo, auscultare l’animo dell’uomo, fino al ritrovamento di colui o colei che possa aiutarla a depositarsi nella sua giusta collocazione, costituisce la liberazione della mente, il raggiungimento del tanto agognato equilibrio perfetto, che solo un paio d’ali di grandi piume è capace di azzardare.